Quando si valuta l'apertura di uno studio fitness in franchising, uno degli aspetti più importanti da comprendere riguarda le royalty. Questi pagamenti ricorrenti rappresentano una voce di costo significativa che impatta direttamente sulla redditività del business, ma spesso vengono sottovalutati o non completamente compresi da chi si avvicina per la prima volta al mondo del franchising.
Le royalty nel settore fitness possono variare notevolmente da un brand all'altro, con percentuali che oscillano dal 3% al 15% del fatturato, o con importi fissi che vanno da poche centinaia a diverse migliaia di euro mensili. Comprendere come funzionano, cosa includono e come impattano sul tuo business è fondamentale per fare una scelta consapevole e sostenibile.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutto ciò che devi sapere sulle royalty nel franchising fitness, con esempi concreti, confronti tra diverse tipologie e consigli pratici per valutare se un determinato accordo sia vantaggioso o meno per la tua attività.
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Le royalty sono canoni periodici che il franchisee versa al franchisor per il diritto di utilizzare il marchio, il know-how e beneficiare del supporto continuo. Non vanno confuse con la fee di ingresso iniziale, che è un pagamento una tantum effettuato all'apertura dello studio.
Le royalty rappresentano la principale fonte di guadagno ricorrente per il franchisor e dovrebbero coprire una serie di servizi e benefici che il franchisee riceve costantemente. Questi includono tipicamente l'uso del brand, l'aggiornamento dei protocolli di allenamento, il supporto marketing, l'assistenza operativa e l'accesso a piattaforme tecnologiche.
Nel settore fitness, le royalty vengono generalmente calcolate in due modi principali:
Royalty percentuali sul fatturato: il franchisee versa una percentuale del proprio fatturato mensile o annuale al franchisor. Questa è la formula più comune e può variare dal 3% al 15% a seconda del brand e dei servizi inclusi.
Royalty fisse: il franchisee versa un importo fisso mensile indipendentemente dal fatturato generato. Questa soluzione può essere più prevedibile ma meno equa per chi è in fase di startup o ha periodi di bassa stagionalità.
Alcuni franchising combinano entrambi i modelli, richiedendo un minimo fisso più una percentuale sui ricavi oltre una certa soglia.
Molti franchising fitness richiedono una royalty specifica dedicata al marketing, separata dalla royalty principale. Questa percentuale, solitamente compresa tra l'1% e il 3% del fatturato, viene utilizzata per finanziare campagne pubblicitarie nazionali, presenza sui social media, sponsorizzazioni e altre attività di brand awareness.
La royalty di marketing ha senso quando il franchisor investe effettivamente in campagne che generano visibilità anche per i singoli studi affiliati. Tuttavia, è importante verificare come vengono utilizzati questi fondi e se esiste trasparenza nella rendicontazione delle spese marketing.
Con la crescente digitalizzazione del settore fitness, alcuni franchising richiedono un canone mensile per l'utilizzo di piattaforme software dedicate alla gestione dello studio. Questo può includere CRM, sistema di prenotazione online, app per clienti, gestione pagamenti e reportistica.
Questi costi variano generalmente da 50€ a 300€ mensili e possono essere inclusi nella royalty principale o richiesti separatamente. È fondamentale valutare se il valore offerto da questi strumenti giustifica il costo aggiuntivo.
Alcuni franchising applicano royalty aggiuntive su servizi specifici come la vendita di prodotti (integratori, abbigliamento), servizi nutrizionali o altre attività complementari. Queste possono essere percentuali diverse rispetto alla royalty base, tipicamente più alte per compensare il maggior supporto necessario.
Vediamo alcuni esempi concreti di strutture di royalty nel settore fitness italiano e internazionale per comprendere meglio il range di mercato.
Franchising budget (posizionamento economico):
โ Royalty: 5-8% del fatturato
โ Marketing fee: 1-2%
โ Totale: 6-10% del fatturato
โ Esempio: alcuni brand di yoga e fitness low-cost applicano royalty intorno al 6-7% totale
Franchising mid-range (posizionamento medio):
โ Royalty: 6-10% del fatturato
โ Marketing fee: 2-3%
โ Totale: 8-13% del fatturato
โ Esempio: molti franchising di Pilates e yoga si collocano in questa fascia, con una media intorno all'8-10%
Franchising premium (posizionamento alto):
โ Royalty: 8-12% del fatturato oppure cifra fissa di 800-1.500€/mese
โ Marketing fee: 2-3%
โ Fee tecnologica: 100-200€/mese
โ Totale: 10-15% del fatturato o più
โ Esempio: brand internazionali di Pilates Reformer e boutique yoga concept
Casi particolari:
Alcuni franchising italiani di Pilates applicano royalty fisse mensili tra 300€ e 800€ indipendentemente dal fatturato, risultando più vantaggiose per studi con fatturato elevato.
Altri franchising di yoga, specialmente quelli legati a scuole specifiche (Bikram, Ashtanga, ecc.), utilizzano modelli ibridi con una fee fissa base più una percentuale ridotta sui ricavi oltre determinate soglie.
Le royalty dovrebbero fornire un valore tangibile e misurabile al franchisee. Ecco cosa dovrebbero tipicamente includere:
Utilizzo del brand e reputazione: accesso a un marchio riconosciuto che facilita l'acquisizione clienti e riduce i costi di marketing iniziali. Un brand consolidato può ridurre del 30-50% il tempo necessario per raggiungere il break-even rispetto a un'attività indipendente.
Formazione continua: aggiornamenti periodici per te e il tuo staff su nuove metodologie di allenamento, gestione clienti e operatività dello studio. I migliori franchising offrono almeno 2-4 sessioni formative annuali incluse.
Supporto operativo: assistenza su gestione quotidiana, risoluzione problemi, ottimizzazione processi e miglioramento delle performance. Questo può includere conference call mensili, visite periodiche e supporto telefonico/email.
Materiale marketing: accesso a template grafici, campagne pubblicitarie preimpostate, contenuti per social media e materiale promozionale brandizzato. Questo fa risparmiare migliaia di euro che altrimenti andrebbero spesi in agenzie esterne.
Ricerca e sviluppo: il franchisor investe nell'innovazione di protocolli di allenamento, nell'aggiornamento delle metodologie e nello sviluppo di nuovi servizi da implementare negli studi affiliati.
Potere contrattuale: accesso a condizioni privilegiate con fornitori di attrezzature, software e servizi grazie al volume di acquisto della rete. Gli sconti ottenuti possono compensare parzialmente le royalty pagate.
Rete di supporto: confronto e scambio di best practice con altri franchisee della rete, creando un ecosistema di condivisione che accelera l'apprendimento e la risoluzione dei problemi.
Non tutte le royalty sono uguali e non tutti i franchising offrono lo stesso valore. Ecco come valutare se ciò che ti viene richiesto è equo e sostenibile.
Il primo passo è comprendere quanto le royalty impattano sulla tua redditività. Facciamo un esempio concreto:
Supponiamo uno studio fitness con:
โ Fatturato mensile: 15.000€
โ Costi fissi (affitto, utenze, stipendi): 8.000€
โ Costi variabili (pulizie, manutenzione, consumabili): 1.500€
โ Royalty 8% + marketing fee 2%: 1.500€
Margine operativo senza royalty: 5.500€ (36,7% del fatturato) Margine operativo con royalty: 4.000€ (26,7% del fatturato)
Le royalty riducono il margine di 10 punti percentuali. Questa riduzione deve essere compensata dai benefici ricevuti: se il brand ti porta il 20% dei clienti in più o ti fa risparmiare 1.000€/mese in marketing, il conto torna. Se invece devi comunque investire pesantemente in marketing locale e il brand non ti porta valore tangibile, stai perdendo denaro.
Un buon esercizio è calcolare quanto spenderesti per replicare i servizi offerti dal franchising se fossi indipendente:
โ Sviluppo brand e identità visiva: 3.000-8.000€ una tantum
โ Consulenza operativa: 500-1.500€/mese
โ Marketing e social media management: 800-2.000€/mese
โ Software gestionale professionale: 100-300€/mese
โ Formazione continua: 1.000-3.000€/anno
Sommando questi costi, un'attività indipendente potrebbe spendere 1.500-4.000€/mese per servizi simili. Se le royalty sono nella parte bassa di questo range e il brand è forte, l'affare è buono. Se sono nella parte alta e il supporto è limitato, meglio valutare alternative.
Un franchisor serio e solido dovrebbe essere trasparente su:
โ Numero di studi attivi nella rete
โ Tasso di chiusura negli ultimi 3-5 anni
โ Fatturato medio degli affiliati
โ Tempo medio per raggiungere il break-even
โ ROI medio degli investimenti
Se il franchisor non è disposto a condividere questi dati o i numeri non sono rassicuranti, le royalty richieste potrebbero non essere giustificate dalla qualità del supporto offerto.
Prima di firmare, parla con almeno 3-5 franchisee già operativi (meglio se da almeno 2-3 anni) e fai domande specifiche:
โ Il supporto promesso viene effettivamente erogato?
โ Le campagne marketing nazionali portano risultati tangibili?
โ Quanto tempo impiega il franchisor a rispondere alle richieste di assistenza?
โ I tool tecnologici forniti sono effettivamente utili o ci sono alternative migliori?
โ Consiglieresti questo franchising a un amico?
Le risposte a queste domande ti daranno un'idea molto più realistica del valore che riceverai in cambio delle royalty pagate.
Le royalty impattano direttamente sulla sostenibilità economica del tuo business. È fondamentale fare proiezioni realistiche prima di impegnarsi.
Calcoliamo il punto di pareggio considerando le royalty. Prendiamo uno studio con:
โ Costi fissi mensili: 7.000€
โ Royalty: 10% del fatturato
โ Margine medio per cliente: 60€/mese
Senza royalty servirebbe: 7.000€ / 60€ = 117 clienti attivi
Con royalty del 10%: il margine reale diventa 54€ (60€ - 10% di 60€) Break-even con royalty: 7.000€ / 54€ = 130 clienti attivi
Le royalty aumentano di 13 clienti la soglia di pareggio. In un mercato competitivo, questo può fare la differenza tra successo e fallimento, specialmente nei primi 12-18 mesi.
Il fitness è un settore stagionale con picchi (gennaio-aprile, settembre-ottobre) e cali (agosto, periodo natalizio). Le royalty percentuali seguono questa stagionalità, riducendosi nei mesi di bassa, mentre quelle fisse rimangono costanti.
Per uno studio con fatturato che varia da 10.000€ (mesi bassi) a 20.000€ (mesi alti):
Royalty percentuale 8%: da 800€ a 1.600€ (media 1.200€) Royalty fissa: 1.200€ costanti
La royalty percentuale è più equa perché si adatta ai tuoi ricavi, ma nei mesi di picco pesa di più. Quella fissa è più prevedibile ma può essere insostenibile nei mesi difficili se non hai riserve adeguate.
Contrariamente a quanto si possa pensare, in molti casi le royalty sono negoziabili, specialmente con franchising più piccoli o in fase di espansione.
I momenti migliori per negoziare condizioni più favorevoli sono:
โ Il franchisor è in fase di lancio e cerca i primi affiliati per costruire la rete
โ Stai aprendo in un territorio strategico per il brand
โ Porti esperienza significativa nel settore fitness
โ Stai considerando l'apertura di più sedi
โ Ci sono clausole contrattuali che non ti convincono
Oltre alla percentuale di royalty, puoi negoziare:
โ Periodo di esenzione: alcuni franchising concedono i primi 3-6 mesi senza royalty per facilitare il ramp-up iniziale
โ Royalty scalari: percentuali ridotte per i primi 12-24 mesi che aumentano gradualmente
โ Cap massimo: un tetto massimo mensile di royalty indipendentemente dal fatturato
โ Sconti per performance: riduzioni di royalty al raggiungimento di determinati obiettivi
โ Esclusività territoriale: area protetta più ampia in cambio di royalty leggermente superiori
Molti aspiranti franchisee si concentrano solo sulla fee di ingresso e sull'investimento iniziale, sottovalutando quanto le royalty impatteranno sulla redditività nel lungo periodo. Una royalty anche solo del 5% su un fatturato di 200.000€ annui significa 10.000€ di costi in più, che nel corso di 10 anni diventano 100.000€.
Alcuni contratti prevedono aumenti automatici delle royalty legati all'inflazione o ad altri parametri. Una royalty che oggi è del 7% potrebbe diventare del 9% tra 5 anni, cambiando completamente l'economia del business.
Oltre alle royalty dichiarate, verifica se ci sono altri costi obbligatori: acquisto materiali solo da fornitori approvati (spesso più costosi), partecipazione obbligatoria a eventi e convention, certificazioni e ricertificazioni periodiche a pagamento.
Molti valutano solo il ROI dell'investimento iniziale senza considerare che le royalty riducono il ritorno nel tempo. Un investimento che sembra avere un ROI del 25% annuo potrebbe scendere al 15-18% considerando le royalty cumulative nel periodo.
Se dopo questa analisi le royalty ti sembrano troppo onerose, esistono alternative:
Affiliazione leggera: alcuni brand offrono formule di affiliazione con royalty ridotte (2-4%) ma supporto limitato. Adatto a chi ha già esperienza nel settore.
Licenza di marchio: pagamento di una fee fissa annuale per usare il brand senza supporto operativo continuativo. Le fee vanno da 2.000€ a 10.000€ annui.
Cooperative di studi indipendenti: unirsi ad altri studi indipendenti per condividere costi di marketing, formazione e acquisti, creando economie di scala senza royalty.
Studio indipendente: creare un brand proprio richiede più tempo e investimenti in marketing, ma a lungo termine può essere più redditizio se gestito con competenza.
Le royalty nel franchising fitness sono un elemento cruciale da valutare attentamente prima di investire. Non esiste una percentuale "giusta" in assoluto: tutto dipende dal valore che ricevi in cambio e da come questo impatta sulla sostenibilità economica del tuo business.
Un franchising con royalty del 12% ma che ti porta 100 clienti grazie alla forza del brand è più conveniente di uno con royalty del 5% che ti lascia solo a cercare clienti. Il vero discrimine è il rapporto tra costi e benefici ricevuti.
Prima di firmare qualsiasi contratto, fai proiezioni economiche realistiche includendo le royalty, parla con franchisee esistenti per capire il valore reale del supporto ricevuto, e considera alternative se i numeri non tornano. Ricorda che un contratto di franchising tipicamente dura 5-10 anni: un errore di valutazione oggi può costarti decine di migliaia di euro nel tempo.
Infine, non avere paura di negoziare o di confrontare più opportunità. Il mercato del franchising fitness è competitivo e i franchisor seri sono aperti a discussioni trasparenti con candidati preparati e consapevoli. La tua diligenza oggi determinerà il successo del tuo business domani.
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